06/10/12

DA COSA NASCE COSA

Da quando mia figlia ha iniziato la scuola materna ed io ho deciso di andare a prenderla alle 13.15, pre-nanna, ho scoperto "la passeggiata con passeggino" che permette a lei di dormire nel suo nido su ruote tanto amato e a me di fermarmi in libreria, l'unica a Rimini, che ti permette di sfogliare e leggere i libri da comprare e non, stando seduta ad un tavolo grandissimo e luminoso (cosa che mi ha ricordato moltissimo i bar in olanda, in particolare il grandissimo e un pò meno il luminoso...) e soprattutto di poter avere intorno SILENZIO. Così lei dorme ed io leggo. L'altro giorno il libro di Bruno Munari mi ha costretto ad appuntare sul mio (solito) quaderno quanto segue...p.132:
"...semplificare è un lavoro difficile ed esige molta creatività. Complicare è molto più facile, basta aggiungere tutto quello che ci viene in mente senza preoccuparsi se i costi vanno oltre i limiti di vendita, se ci si mette più tempo per realizzare l'oggetto e via dicendo. Bisogna dire però che il pubblico, in genere, è più propenso a valutare il "tanto lavoro" manuale che ci vuole a realizzare una cosa complicata piuttosto che a riconoscere il "tanto lavoro" mentale che ci vuole per semplificare, dato che poi non si vede.
Infatti la gente di fronte a soluzioni estremamente semplici, che magari hanno richiesto lunghi tempi di ricerche e prove dice: ma come, è tutto qui? Ma questo lo so fare anch'io! Quando qualcuno dice: questo lo so fare anch'io, vuole dire che lo sa ri-fare altrimenti lo avrebbe già fatto prima..."

Lascio a voi le riflessioni.
Saluti da Rimini
Antonella



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